Marianna Ucrìa è un romanzo storico scritto da Dacia Maraini pubblicato nel 1990. Il libro racconta la storia di Marianna Ucrìa, una nobildonna siciliana del XVIII secolo che nasce sordo-muta a causa di un'infezione. La trama segue la sua lunga vita, mostrando le difficoltà e le discriminazioni che Marianna affronta nel corso della sua esistenza.
Marianna cresce nella famiglia dei Duchi di Valguarnera, un ambiente aristocratico e oppressivo. Nonostante la sua condizione, Marianna dimostra una grande intelligenza e una profonda sensibilità. Grazie all'aiuto di sua zia Eleonora, Marianna apprende a comunicare attraverso la scrittura e la lettura dei gesti.
Il romanzo racconta le turbolenze politiche e sociali che caratterizzano il periodo, come le lotte per l'indipendenza della Sicilia, ma si concentra principalmente sulla vita interiore di Marianna e sul suo desiderio di conoscenza e libertà. Marianna si innamora di un nobile milanese e ha una figlia, ma il loro amore è segnato dalla tragedia quando la figlia muore in giovane età.
Nonostante le avversità, Marianna trova nel mondo degli altri sensi e delle arti un modo per esprimersi e realizzarsi. Diventa una scultrice di successo, ma questo non la libera completamente dalle restrizioni imposte dalla società patriarcale dell'epoca.
Marianna Ucrìa è un libro che affronta temi come l'emancipazione femminile, la discriminazione e la ricerca di libertà individuale. Mostra il coraggio e la determinazione di una donna in una società ostile verso la diversità e le donne. Il romanzo è stato molto apprezzato dalla critica, vincendo diversi premi letterari, ed è considerato un capolavoro della scrittrice Dacia Maraini.
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